LA NATURA

Ambienti e paesaggi unici

I LAGHETTI DELLA RIMONTA

I Laghetti della Rimonta sono un sito naturalistico alla confluenza del torrente Rimonta con il Piave. Si parte dalla piazzetta di Bardiès, proprio davanti alla chiesa di Sant’Antonio Abate e, con percorso ad anello di circa 2,5 km si attraversano una grande varietà di nicchie ecologiche – zone umide, boschi xerici (secchi), lembi di saliceto, formazioni di ontano bianco e spazi aperti – habitat ideali per varie specie di uccelli, anfibi, rettili e mammiferi.

All’inizio del sentiero, sulla destra, si visita un’antica “calchèra”, cioè un forno per la calce. Lungo il sentiero si incontrano interessanti e suggestive opere di artisti locali, che danno vita all’itinerario artistico “Rimontarte”.

PARCO NAZIONALE DELLE DOLOMITI BELLUNESI

Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è stato istituito nell’aprile 1990 e comprende circa 31.000 ettari della zona centromeridionale della Provincia di Belluno. Oltre a rappresentare un inestimabile patrimonio di biodiversità è un’area protetta di altissimo pregio naturalistico e di paesaggi unici che interessa valli e gruppi montuosi tra i più aspri e solitari delle Dolomiti.

Il territorio del parco include e protegge una grande varietà di rare specie vegetali, alcune delle quali endemiche. Camosci, caprioli, cervi, mufloni, 10 coppie di aquila reale e moltissimi altri animali trovano all’interno del parco le condizioni adatte per vivere e riprodursi. Da qualche anno il lupo si è insediato stabilmente all’interno del Parco e non mancano gli avvistamenti di orso, gatto selvatico e lince.

Il parco è inciso da un reticolo di valli modellate dai ghiacciai e dai torrenti. Ogni valle è la porta di accesso a luoghi straordinari. Tra queste, due sono facilmente raggiungibili anche in bicicletta partendo dal tracciato dell’Anello della Val Belluna: la Valle del Mis e la Val Canzoi a cui abbiamo dedicato due digressioni giornaliere nella sezione “Oltre l’anello”.

IL PIAVE

Raccogliendo le acque dei suoi numerosi affluenti, il Piave era un tempo un fiume turbolento e maestoso. Un’importante via d’acqua utilizzata dagli zattieri per trasportare legnami e carichi di merci verso Venezia. Dopo la prima guerra mondiale fu considerato sacro alla patria in virtù delle vicende storiche che si svolsero lungo le sue sponde,

Coinvolto suo malgrado nell’immane disastro del Vajont, oggi, potesse parlare, ci direbbe che non è più lo stesso da quando ne abbiamo modificato il corso per produrre elettricità, irrigare i campi e ricavarne ghiaia.

Eppure continua a scorrere, spumeggiante e rapido nelle valli del Comelico e Cadore per poi distendersi, in larghe anse ghiaiose in Val Belluna, Con il suo ampio alveo, la vegetazione ripariale, le zone umide e aride rappresenta uno dei principali elementi paesaggistici e naturali della valle.

L’esistenza di alcuni ecosistemi fluviali che ospitano al loro interno comunità vegetali e animali tipiche di questi particolari ambienti, evidenziano l’importante contributo offerto dal fiume Piave alla biodiversità della Val Belluna. Tra questi le Fontane di Nogarè, un’area protetta alla periferia di Belluno, e il bacino artificiale di Busche.

SCRIVICI PER INFORMAZIONI
SUL PERCORSO

Vuoi avere maggiori informazioni sul percorso
cicloturistico Anello della Val Belluna?
Compila subito il form con la tua richiesta.