LE VILLE
La bellezza senza tempo
All’ingresso di Belluno sulla sinistra Piave, ci saluta una piccola chiesa dal caratteristico intonaco rosso, affacciata sulla strada, è la chiesetta di Villa Buzzati.
La villa, che risale al ‘500, fu radicalmente modificata nell’800 dalla famiglia Buzzati ed è famosa perché proprio qui nacque lo scrittore e artista Dino Buzzati (16 ottobre 1906 – 28 gennaio 1972) che amò profondamente le terre e le montagne bellunesi. Nel parco della villa si erge un albero monumentale, un liriodendro (albero dei tulipani) dall’età stimata di 200 anni, già “immenso e antico” quando lo scrittore era ancora bambino.
VILLA PILONI A CESA DI LIMANA
Appena prima di arrivare a Cesa di Limana, con la piazzetta e il grande lavatoio, il percorso ciclabile passa proprio di fronte a Villa Piloni (fine‘700) con la sua facciata lineare e il caratteristico timpano con le aperture della piccionaia.
Un tempo era circondata da un grande parco, disegnato dal francese Alexandre Poiteau Le Terrier, giardiniere di Versailles, giunto nel Bellunese insieme alle truppe napoleoniche. Alexandre Poiteau realizzò anche il magnifico parco di Villa Gaggia, a Socchieva, visibile al di là del Piave, famosa perché fu testimone dell’ultimo incontro tra Hitler e Mussolini il 19 luglio 1943.
LE VILLE AZZONI – AVOGADRO E ZUGNI
La graziosa frazione di Salmènega, con la chiesetta della Madonna della Neve, è dominata a nord dall’imponente Villa Azzoni Avogadro, costruita nel XVII sec. sulle rovine del castello di Bivài. L’edificio è stato trasformato e ampliato nel XIX secolo. Il borgo di Bivài, le cui prime notizie risalgono all’epoca romana, sorge ai piedi del Colle della Croce e si inserisce, in posizione panoramica, in uno splendido ambiente rurale. Accanto alla villa si trova la chiesa di Sant’Antonio Abate, che vien fatta risalire a prima dell’anno mille.
Appena a valle dell’abitato di Salmènega, un po’ nascosta sulla sinistra, sorge Villa Zugni, una delle molte ville del Feltrino che appartenevano alla famiglia Zugni-Tauro. Costruita alla fine del Settecento, si affaccia su un giardino posto su una terrazza con due brevi scalinate ai lati, che guarda i prati e i campi che la circondano. Ha struttura lineare, in facciata si aprono due serie di trifore e il tetto culmina in due tipici camini.